venerdì 5 settembre 2008

Il colloquio

“Era una notte buia e tempestosa...”

Mmmh... no, forse non è stato esattamente così, ma certo proprio giorno giorno non doveva essere, perché ad Aprile il sole tramonta ancora un po' tardi, e per tardi intendo che alle 5 è ancora tutto buio.
E per essere alle 10 a Via Mezzocannone 8 dopo delle 8 appunto non posso permettermi di prendere il pullman.
Poi finisce sempre che sono in largo anticipo quando i professori se la prendono comoda, mentre quando arrivo giusto un minuto più tardi ciò a cui devo essere presente è già iniziato da mezz'ora, ma lasciamo stare...
[Tra parentesi, sul pullman faccio il viaggio in compagnia di un compagno di scuola di mio fratello dei tempi delle elementari, che avevo già scoperto essere proprio all'università con me per via di un paio di episodi su cui forse mi soffermerò un'altra volta... Andava a tener compagnia alla ragazza, che aveva fatto domanda per il Belgio, ma sul momento non capisco altro].

Bisogna dire che mi ero preparato veramente bene per quell'incontro che avrebbe deciso il mio destino [vabbe', un po' drammatico, ma chi lo sa come andrà a finire..].. il Wie Bitte 1 non saprei dire se l'avevo già completato, ma la mia abilità col tedesco è sempre stata solo quel qualcosa che proprio sui libri non si trova... la sera prima mi ero fatto una bella chiacchierata a voce su internet col mio amico di Wismar, che mi aveva aiutato molto a rompere il ghiaccio: la prima volta che veramente parlavo tedesco, e cavoli se mi è stato utile... aspettando ho continuato a parlare in tedesco tra me e me, e mi ero portato anche il libro appresso per tenermi ben allenato durante l'attesa... perché avevo già sperimentato più volte come il rendimento cala col calare della freschezza, e se ci si siede per un'ora aspettando di essere chiamati ci si spegne del tutto e buonanotte.

Alle 10 in punto del 4 Aprile ero là, pronto alla battaglia... in effetti c'ero anche prima, quando sono arrivato io l'aula era deserta... ed anche quando ha cominciato a riempirsi, della Prof nemmeno l'ombra... Poi ad un tratto eccola arrivare con l'inseparabile collega di Storia, promotore anche di altre borse per la Germania.

... ! Allora tutta quella folla non è tutta per la Prof! Anzi, dato che il suo collega teneva la borsa per Colonia e tante per la Spagna, c'era da supporre che la maggior parte dei candidati là fosse proprio per lui.
Tuttavia i due appelli furono entrambi molto lunghi... dannato effetto spopolante delle aule universitarie... possono contenere anche 400 persone, sembrano sempre di meno... deve essere un effetto studiato apposta per evitare di far prendere infarti alla gente che entrando vede tutte ste persone in una stanza... ma vabbe'...

Dall'altro lato dell'aula identifico l'amico del pullman, con la ragazza, che proprio quel giorno aveva il colloquio... e tra parentesi, tempo dopo, al corso di tedesco, vengo a sapere che aveva fatto domanda anche per Colonia ed aveva pure vinto la borsa, lei che di tedesco non conosceva una parola O.o come abbia fatto non l'ho mai capito [un abbraccio, wenn du mich liest :)].
Dal mio lato invece mi accorgo che la ragazza che si è seduta vicino a me è veramente simpatica, quasi fuori posto in quell'aula che mi evoca brutti ricordi [esami passati.. ..male]. Si era candidata per Valladolid, ed anche lei avrebbe vinto, per poi essere coinvolta in eventi degni di un manga, con personaggi che ritornano dalla morte e colpi di scena da mozzare il fiato [..oddio, forse ho esagerato..] ma questa è un'altra storia...

La Prof era aiutata da due assistenti, che interrogavano [in inglese, solitamente] i candidati mentre lei stava ad ascoltare oppure interveniva.
Per chi se lo chiedesse, le domande poste ad un colloquio Erasmus sono molto semplici, quasi ovvie. Ciò naturalmente non implica che tali siano anche le risposte da dare xD anzi, ... come negli esami di lingua [e parlo di quelli veri, presso enti certificatori per esempio, non so come si svolgano nelle facoltà di lingue straniere], queste domande permettono di valutare molto bene la padronanza della lingua, la propria motivazione, oltre e molto più che il livello di preparazione su eventuali argomenti specifici.
[Ricordo ancora il Bergan. che spiegava – cercava di spiegare – il funzionamento dei transistor alla professoressa che lo preparava al Trinity, con un inglese però accidentalmente così semplice, e la professoressa che gli faceva notare che agli esaminatori non interessava niente di tutte quelle cose, trattandosi di un esame di inglese....]

La valutazione dei candidati da parte di questa commissione era veramente molto buona. Ho visto la graduatoria di un'altra commissione, ed al posto di quei candidati mi sarei messo le mani nei capelli.. non avete idea poi di quanti problemi si sono creati con quella lista senza criterio..
Qualcuno saprà che amo le cose fatte con criterio, organizzate minuziosamente nei dettagli, e che funzionano [perché se no il resto è inutile xD].
Ebbene, i candidati erano organizzati per destinazioni, una tabella per destinazione. Il punteggio di ogni candidato era naturalmente unico per tutte le destinazioni da lui indicate – nella domanda è possibile indicare tre destinazioni – ed è quindi immediato verificare chi ha vinto cosa, cosa cambia se questo rifiuta questa destinazione perché ne accetta quest'altra – naturalmente se anche si vincono tutte e tre le mete bisogna sceglierne una – ecc. ecc.

Il punteggio era la somma di:
  • media dei voti [degli esami sostenuti all'università, ovviamente]
  • percentuale esami/crediti [CFU] ottenuti [per evitare che uno studente che ha preso quattro 30 ad esami da 6 CFU l'uno sia preferito ad uno che ha preso quattro 25 ad esami da 15..]
  • conoscenze linguistiche [ovvio]
  • motivazione, con punteggi prestabiliti a seconda del tipo – esami da dare, tesi da preparare...
Un lavoro semplicemente magnifico.

Metà dell'aula – le persone coi cognomi da M a Z, per dire – era stata invitata, all'inizio, a farsi un giro, perché tanto prima di un'ora - un'ora e mezza non ci si sarebbe sbrigati con l'altra metà... essendo io tra quelli invitati a rimanere, deducevo che non potevo invece andarmene tanto a zonzo... e tra una chiacchiera, una lettura ed una passeggiata fuori, arriva finalmente anche il mio turno.

“Capitai” con una delle assistenti, e questo fu effettivamente un bel colpo di fortuna, perché mi diede la possibilità di “ingranare” come si deve... purtroppo ho sempre questo problema ad ogni esame... se parto, parto e non c'è esame che non prendo come si deve.. se non parto...
L'assistente mi guarda e sta un paio di secondi a pensare come iniziare, giusto il tempo che mi serviva per avere l'illuminazione e partire con “So...” [una parola che vuol dire la stessa cosa in tedesco, inglese, e giapponese]...... che genio! xD e che fortuna... con una sola parola avevo fatto capire
  • che parlavo tedesco
  • che desideravo parlare in tedesco
  • che avevo qualcosa da dire, per cui volevo iniziare io a parlare.

L'assistente sorride, ed io attacco: “Ich heiße Carlo Guerra...” ... lei non sapeva assolutamente nulla di me, quindi ho potuto iniziare proprio da zero... frasi semplici, con l'accento che deduco deve essere per forza alquanto buono, se no nessuno me lo direbbe.. mi soffermo tra l'altro su quanto mi secca non essere in grado di parlare come penso, perché il mio modo di pensare è molto complicato ed al momento avevo ancora problemi con le Nebensätze [nient'altro che le subordinate]... ed in effetti, niente di cui meravigliarsi xD tradurre il mio modo superprolisso e contorto di parlare in qualsiasi lingua non è mica un giochetto.. adesso sono alquanto bravo a mantenere questo registro anche in tedesco – scritto – ed in effetti lo ero anche a luglio, ma studiando la lingua solo da due mesi pretendevo ancora decisamente troppo.

L'assistente si gira verso la professoressa e fa tipo “Allora, che ne dice” – “Eh, ho sentito, ho sentito”... Si ricordava alquanto bene di me [“mail indimenticabile” T_T .. le scrissi infatti un papiello di cui sono capace solo io], e confrontando il livello decisamente minimo che avevo dimostrato al primo colloquio con quello che avevo raggiunto in un mese e mezzo, ... tenendo presente il fatto – non dimostrato allora, ed in effetti nemmeno ancora, ma del tutto verosimile – che parlo bene anche l'inglese e me la cavo con francese e giapponese, si spiegano i miei 9 punti di conoscenza linguistica O.O che hanno bilanciato bene i miei miseri 4 punti di media [con una media del 24]... mettiamoci 8 di motivazione a bilanciare i 6,5 di percentuale esami/crediti... aggiungiamo una saggia scelta delle mete [ok, sto sboronando un po' troppo adesso] ed è chiaro che da qualche parte per forza dovevo andare.

Ma tutto questo al momento non lo sapevo ancora... ho concluso il colloquio chiedendo quante domande per Münster erano state presentate [3?! ma come 3?! le borse sono 2!! oddio, allora non è ancora detta l'ultima parola!!! T_T] e mi sono ritirato con un bel po' della solita ansia per quello che ancora può capitare a rovinarmi i piani, ma tutto bello contento per aver reso una buona volta un buon saggio di quello che sono in grado di fare.
Lo dico sempre, certe volte l'università ti [mi] fa scordare di avere delle capacità... Da quando ho finito gli esami... ma anche di questo parlerò un'altra volta...

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